La vita è frenetica e di tempo sembra non ce n’è sia mai abbastanza, mi sembra
che Dicembre sia iniziato solo ieri ed invece tra una settimana è finito anche
l’anno.
Anzi mi scuso per l’infinita assenza, ma come dicevo prima il tempo è tiranno,
tra liste regali , addobbi fatti in casa, lettere, biscotti, dolci, curriculum
da aggiornare e impegni vari, sono stata sempre occupata.
Questo periodo di festa dura sempre troppo poco e passa sempre troppo in fretta, solitamente non riesci nemmeno rendertene conto che è già finito.
Ma Natale, per quanto le persone lo sentano o no, è sempre Natale.
Ricordo che da piccola non vedevo l’ora venisse la mattina del 25, mia sorella essendo
più grande di sette anni sapeva qual’era la verità, ma reggeva il gioco ai miei comunque.
La sera della Vigilia mia nonna ci preparava un lettone matrimoniale (che a me
sembrava gigantesco allora) ricolmo di cuscini comodi e pesanti coperte di
lana.
Io e lei andavamo a “dormire” presto, che poi in realtà, io non riuscivo ad
addormentarmi per il troppo fremito a felicità, curiosità e attesa, quello che facevo era parlare
agitatamente ed in continuazione, le rompevo le palle a morte con questa storia
di Babbo Natale, tenendola così sveglia, fino a notte fonda; sembrava mi fossi
bevuta 30 caffè, non avvertivo sonno, avevo gli occhi sgranati come quelli di
un gufo dall’esaltazione e non riuscivo a stare ferma.. nemmeno se mi avessero
legato ad una sedia o mi avessero sparato nel collo un tranquillante per orsi.
La mattina seguente era Magica davvero, le timide luci del mattino entravano
dalla porta finestra illuminando l’intera cucina, sul tavolo c’erano delle tazze di caffellatte fumante preparate da mia madre, ben disposte sopra una tovaglia tirolese blu, sul
camino il bicchiere di latte ed i biscotti con le stelle(i miei preferiti)
erano stati bevuti e letteralmente divorati, l’albero brillava di ogni colore ( a noi
piaceva addobbarlo in technicolor) e gli ultimi rami abbracciavano regali di ogni dimensione, grandi
fiocchi riccioluti cadevano sulla superficie di ogni pacchetto, una scritta frettolosa
a penna sulla carta contrassegnava il nome della persona a cui era destinato.
Io mi arrampicavo sulla sedia per avere una visuale più ampia di quello che
Babbo Natale aveva lasciato durante la notte e mia sorella cominciava già a razziare
doni.
Aprivamo i regali con quella che poteva essere descritta solo come una paresi
facciale, i nostri sorrisi arrivavano alle orecchie, gli occhi ci brillavano e così anche mamma, papà e nonni, vedendoci così
entusiaste. Sembravamo delle bombe ad orologeria pronte ad esplodere da un momento all'altro.
Questo è il ricordo che ho dei Natali passati, è nostalgico, ma estremamente
bello.
Capita perciò, che durante queste festività io mi metta a creare degli addobbi fai da te, cucinare biscotti e dolci di ogni tipo, mandare biglietti di auguri e a scrivere lettere, non mail, ma Lettere vere e proprie, forse perché inconsciamente ho bisogno di ricreare la stessa atmosfera natalizia che vivevo da piccola.
Capita perciò, che durante queste festività io mi metta a creare degli addobbi fai da te, cucinare biscotti e dolci di ogni tipo, mandare biglietti di auguri e a scrivere lettere, non mail, ma Lettere vere e proprie, forse perché inconsciamente ho bisogno di ricreare la stessa atmosfera natalizia che vivevo da piccola.
Non importa molto il "dove", quando sei con le persone che ami qualsiasi posto diventa il posto giusto in cui essere.
Spero abbiate passato un bellissimo e sereno 25 Dicembre, in compagnia di chi amate, di chi vi vuole bene, che siate stati travolti dalla loro gioia e dai loro sorrisi.
Buon Natale di cuore.
Katia Ailis
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